Coppia gay aggredita, insultata e cacciata dalla spiaggia: a Napoli si verifica l’ennesimo episodio di violenza omofoba

Stando alla cronaca alle coppie gay, in Italia, non è permesso andare al mare. È ciò che emerge dall’agghiacciante testimonianza di Martina e Francesca che, nei giorni scorsi, si sono sfogate sui social dopo l’aggressione subita a Napoli mentre erano intente a prendere il sole in spiaggia.

Stando a quanto raccontano le due ragazze, un uomo anziano si è avvicinato improvvisamente e ha intimato alla coppia di lasciare la spiaggia poiché, a suo dire, sua nipote aveva iniziato a fare “molte domande”. La parte più assurda del racconto è che, a differenza di altre aggressioni omofobe, l’unico comportamento che possa aver suscitato la reazione (in ogni caso ingiustificata) dell’uomo sarebbe stato un “bacio casto”, come hanno affermato le giovani, a cui peraltro la bambina non avrebbe nemmeno assistito.  

Dal racconto di Martina e Francesca sui social balza all’occhio l’assurdità della vicenda: in un primo momento le ragazze hanno ricevuto, e prontamente rifiutato, un insistente e inopportuno “invito” ad allontanarsi dalla spiaggia; successivamente, invece, l’uomo si è presentato con la figlia e la situazione è degenerata.

Ad essere aggredite non sono state solamente le due ragazze, ma anche alcuni bagnanti che avevano preso le loro difese. L’uomo ha colpito uno dei bagnanti con l’asta di un ombrellone e la figlia ha cominciato a malmenare una delle due ragazze, accusandola di cose mai fatte ed invitandola a rivestirsi, sebbene la stessa indossasse un bikini, proprio come la signora (e come è normale che sia in spiaggia).

Non solamente umiliate, ma anche aggredite fisicamente, le due ragazze avevano il semplice desiderio di rilassarsi e trascorrere una giornata al mare, proprio come tutti.

Quasi contemporaneamente, un’altra coppia di ragazze è stata aggredita da un uomo che ha assistito ad un bacio, avvenuto in macchina. Costui ha pensato di attaccare le due ragazze con parole cariche d’odio e persino uno schiaffo, minacciando inoltre di dar fuoco all’automobile se si fossero ripresentate nello stesso posto. Chissà se la reazione ad un bacio “eterosessuale” sarebbe stata la stessa…immaginiamo di no.

Questi episodi – gravissimi – rappresentano solamente alcuni dei casi di violenza omotransfobica da ultimo verificatisi. La comunità LGBT continua a subire un’ondata di odio ingiustificato, complici le continue ed inutili polemiche degli oppositori al Ddl Zan che, seppur in fase molto avanzata, sta subendo una frenata significativa. La domanda che ci poniamo ogni giorno è la seguente: perché non è stato ancora approvato il Ddl Zan?

In un paese civile, episodi di questo tipo dovrebbero spingere le istituzioni e le autorità competenti ad accelerare l’approvazione di una legge che scoraggia proprio simili intollerabili condotte.

Contattaci
Compila il form per restare aggiornato sulle news GayLawyers