Episodi di omofobia - diritti LGBTQ+

Duole constatare che durante l’estate 2022 alcune spiagge toscane hanno fatto da scenario a nuovi episodi di omofobia. 

A fine luglio una coppia omosessuale è stata allontanata dallo stabilimento balneare di Tirrenia (Pisa) dopo essersi scambiata dei baci in pubblico, con la scusa che il bagno fosse in chiusura e nonostante la coppia avesse regolarmente noleggiato sdraio e ombrellone. La coppia, però, si è presto resa conto che nessun altro, all’interno dello stabilimento, era stato avvertito dell’imminente chiusura. – A seguito di legittima richiesta di spiegazioni, un addetto dello stabilimento avrebbe risposto loro: “Se volete fare certe cose potete andare nella spiaggia libera e restare lì anche tutta la notte”. 

Ad aggravare l’episodio di intolleranza, la titolare dello stabilimento avrebbe aggiunto che “certi atteggiamenti davanti ai bambini non vanno bene”. 

Purtroppo, questo non è stato l’unico episodio spiacevole avvenuto sul litorale toscano. Un’altra coppia di uomini omosessuali a fine agosto è stata, infatti, vittima di attacchi omofobici nel Livornese, precisamente al Lido del Chioma, con derisioni e prese in giro andate avanti per tutta la vacanza estiva. 

I condòmini del Residence Chioma e i clienti dello stabilimento hanno, infatti, più volte apostrofato i due ragazzi dicendo loro di non poter camminare tenendosi per mano o darsi un bacio davanti ad altre persone, in quanto si tratterebbe di un comportamento “non decoroso”. Una signora che divideva l’ombrellone con la coppia ha addirittura sostenuto di non aver potuto usufruire dei servizi dello stabilimento, perché “la presenza di una coppia omosessuale le negava l’accesso all’ombrellone”.

Attacchi di questo genere, assolutamente inaccettabili, si sono verificati anche a giugno, nella spiaggia libera sempre di Tirrenia, allorché una coppia di ragazzi è stata verbalmente aggredita dopo essersi scambiata dei baci in pubblico. Ciò è bastato a scatenare l’ira di tre famiglie “tradizionali” (forse meglio dire, omofobiche) che hanno iniziato a minacciarli, ad urlare di smetterla, di andare a baciarsi in bagno e non all’aperto in presenza di bambini, ai quali “non potevano dire cosa i due stessero facendo”. 

E’ proprio per combattere efficacemente questo tipo di episodi di odio e di intolleranza – oltre che di ignoranza – che aveva avuto origine il DDL Zan, ormai affossato dalle logiche politiche, molto lontane dalla vita reale. 

Tuttavia, reagire alle condotte omofobe è possibile anche attraverso gli strumenti di legge già a disposizione, sia in sede civile che penale.

Gli avvocati di GayLawyers, specializzati nella tutela dei diritti delle persone LGBTQ+, sono a disposizione per consulti e assistenza.

Martina Iemma, Trainee Lawyer

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