In Italia, anche una borsetta arcobaleno può essere utilizzata quale innesco per i crimini d’odio.
E’ quanto accaduto in relazione ad un ulteriore episodio di discriminazione ai danni di un gruppo di adolescenti. Una di loro, infatti, è stata aggredita fisicamente e verbalmente a causa di una borsa coi colori arcobaleno, noto simbolo della comunità lgbtq+. Questa volta la vittima è una ragazza tredicenne, studentessa di una scuola media di Torino, che è stata bersagliata da calci, pugni e insulti ed apostrofata con le terribili parole “Cagna, vergognati, lesbica spero che brucerai” da parte di alcune coetanee.
Non è la prima volta, purtroppo, che noi di GayLawyers ci confrontiamo con episodi del genere, che coinvolgono ragazzi giovanissimi in ambienti scolastici dove la discriminazione a causa del proprio orientamento sessuale assume la forma di vero e proprio bullismo. Questi episodi sono in costante crescita e dimostrano il tessuto sociale del nostro Paese, al di là di ogni riferimento anagrafico, sconti un problema culturale di non poco conto in tema di diritti lgbtq+.
Tra l’altro, non sembrerebbe essersi trattato di un episodio isolato: secondo la giovane vittima, infatti, non solo ogni giorno a scuola è costretta ad ascoltare commenti omofobi e razzisti , ma addirittura qualche giorno fa, nelle strade vicine all’istituto scolastico, sono stati dati alle fiamme dei volantini ed alcune bandiere arcobaleno. Si tratta di una ferita che fa ancora più male dopo le numerose manifestazioni e flashmob anti-omotransfobia che si sono svolti nella scorsa settimana da nord a sud nel nostro Paese. Le lesioni subite da questa ennesima giovane vittima guariranno, ma gli episodi che continuano a susseguirsi senza tregua ai danni della comunità LGBTQ+ cominciano ad essere davvero numerosi; nonostante la sensibilizzazione, le manifestazioni e le (lentissime) azioni politiche, sembrerebbe che in Italia si prefiguri un’estate violenta e omofoba.
Il ritardo della politica italiana nel giungere ad un punto di svolta nella difesa della condizione della comunità LGBTQ+ ci preoccupa. Il DDL ZAN deve essere approvato immediatamente, non solamente per tutelare dei diritti fondamentali, tutti ma anche per evitare che il clima di disinformazione ed odio continui a fare danni
GayLawyers aiuta nel quotidiano tutte le persone che si sentono vittime di episodi di discriminazione, scrivici a info@gaylawyers.it o chiamaci al numero +39 02 9475 4184
Gay Lawyers, è la divisione LGBTQ+ di Giambrone & Partners, Studio Legale Internazionale con sedi in Italia, UK, Francia, Spagna, Portogallo e Tunisia.
La nostra assistenza legale è particolarmente volta alla risoluzione di problematiche tipiche della comunità LGBTQ+. I nostri avvocati, grazie al loro approccio empatico e all’esperienza maturata negli anni, sono in grado di comprendere l’importanza e la specificità delle questioni legali che hanno origine nel mondo LGBTQ+.
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