La legge spagnola 4/2023 e le sue implicazioni per le persone transgender

La legge 4/2023, nota come legge sui trans, è stata una legge che ha suscitato grande scalpore nel panorama giuridico spagnolo, sia da parte dei suoi difensori che dei suoi detrattori.

Se avete ancora dubbi sull’obiettivo della legge, in questo articolo risolveremo i vostri dubbi, ma per farlo dobbiamo discutere brevemente la storia legislativa dei diritti LGBTQIA+ in Spagna.

Punto di partenza essenziale è l’art. 14 della Costituzione spagnola che tutela il diritto fondamentale all’uguaglianza e che recita così:

 

“gli spagnoli sono uguali davanti alla legge, senza alcuna discriminazione per nascita, razza, sesso, religione, opinione o qualsiasi altra condizione o circostanza personale o sociale”

In effetti, la Costituzione è il nostro quadro normativo di riferimento, in base al quale vengono stabilite le basi dei diritti e dei doveri dei cittadini. Ciò richiede un successivo sviluppo normativo, che si realizza attraverso tutti gli strumenti legislativi messi a disposizione dallo Stato di diritto, quali: leggi organiche, leggi ordinarie, decreti legislativi, ecc.

Il primo sviluppo normativo dei diritti LGBTQIA+ è avvenuto nel 2005 con l’approvazione del matrimonio egualitario (attraverso la Legge 13/2005) ed è proseguito nel 2007 con l’istituzione del diritto alla rettifica anagrafica del sesso delle persone maggiorenni [Art. 4 Legge 3/2007].

Da allora non c’è stato alcun aggiornamento della normativa, se non la possibilità per le comunità autonome di emanare leggi a livello regionale che definiscono gli aspetti inclusi nella suddetta normativa.

Tuttavia, c’erano ancora diverse questioni che dovevano essere delineate e ribadite in modo chiaro in una normativa aggiornata. Pertanto, dopo 17 anni dall’ultima legge ordinaria, nel marzo dello scorso anno è stata approvata la Legge 4/2023, i cui obiettivi principali sono indicati all’articolo 1:

[1. La presente legge ha lo scopo di garantire e promuovere il diritto all’uguaglianza reale ed effettiva delle persone lesbiche, gay, trans, bisessuali e intersessuali (di seguito LGTBI), nonché delle loro famiglie.

2. A tal fine, la legge stabilisce i principi di azione delle autorità pubbliche, regola i diritti e i doveri delle persone fisiche e giuridiche, sia pubbliche che private, e prevede misure specifiche volte alla prevenzione, alla correzione e all’eliminazione, nella sfera pubblica e privata, di tutte le forme di discriminazione; nonché alla promozione della partecipazione delle persone LGBTQIA+ in tutti gli ambiti della vita sociale e al superamento degli stereotipi che influenzano negativamente la percezione sociale di queste persone.

3. Allo stesso modo, la legge disciplina la procedura e i requisiti per la rettifica del sesso e, se del caso, del nome delle persone nel registro, nonché i suoi effetti, e prevede misure specifiche derivanti da tale rettifica nella sfera pubblica e privata].

Il regolamento è organizzato come segue:

  • Definizioni generali relative al collettivo LGBTQIA+ che aiutano la popolazione generale a familiarizzare con la materia in questione,
  • imposizione di azioni che promuovano l’uguaglianza materiale (effettiva) e la non discriminazione della popolazione LGBTQIA+ da parte delle amministrazioni pubbliche per gli enti pubblici e privati.
  • Un capitolo specifico per l’integrazione delle persone trans in tutti gli ambiti della vita pubblica.

Tuttavia, siamo ancora in attesa degli sviluppi normativi che meglio spiegheranno e amplieranno gli obblighi inclusi in questo regolamento, come il piano di uguaglianza LGBTQIA+ per le aziende con più di 50 dipendenti in Spagna, che dovrebbe essere pubblicato nelle prossime settimane e per cui sarà nostra cura fornire un aggiornamento.

Non perdere i prossimi articoli di Gay Lawyers Spain in cui saranno approfondite altre tematiche, quali la parità per le aziende e l’autodeterminazione di genere.

Mireia Peco García

Immigration Consultant

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