L’Estonia dice sì al matrimonio egualitario

“Entro luglio voglio approvare la legge. I tempi sono cambiati”, aveva dichiarato lo scorso 15 Giugno il nuovo Presidente del parlamento estone Lauri Hussar in merito alla proposta di legge sul matrimonio egualitario.

Detto fatto: con il voto parlamentare di alcuni giorni fa (20 Giugno 2023), l’Estonia è il primo paese baltico ed ex-sovietico ad avere legalizzato le unioni tra persone dello stesso sesso.

“Voglio sottolineare una cosa molto interessante – ha dichiarato Hussar – che in ogni società in cui il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato legalizzato, non ci sono più stati problemi, perché il problema con la Chiesa è stato chiuso e la società è andata avanti. E quasi tutti sentono che ora la società è un po’ più equa rispetto a prima. Speriamo di approvare la legge entro fine luglio”.

L’Estonia, dunque, è il primo stato baltico ad approvare il matrimonio anche per le coppie omosessuali. Nella capitale Tallin, il parlamento estone ha votato e approvato il provvedimento, dopo due mesi dall’insediamento del governo di coalizione liberale e dopo nove anni dall’approvazione delle unioni civili. 

Il matrimonio tra persone omossessuali, si ricorda, è legale in gran parte dell’Europa occidentale, ma non nei paesi dell’Europa centrale, un tempo sottomessi al dominio comunista e ai membri dell’alleanza del Patto di Varsavia guidata da Mosca, ora membri della NATO (Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia) e dell’UE (Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Finlandia).

L’approvazione del matrimonio egualitario in Estonia ha, dunque, un significato prezioso dal punto di vista geopolitico e inaugura un’avanzata dello stato di diritto delle democrazie liberali nell’area che fu sotto lo scacco oppressivo dell’Unione Sovietica e sulla quale la Russia di Vladimir Putin ha palesi mire espansionistiche, come dimostrato anche dall’invasione in Ucraina.

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