Omosessualità nel mondo 

Sono ancora decine e decine i Paesi del mondo nei quali essere omosessuale è considerato illegale. Stati nei quali appartenere alla comunità LGBTQIA+ significa rischiare la propria stessa vita.

Sulla base delle stime del 2022, l’omosessualità è reato in 64 Paesi, nonché in 6 giurisdizioni sub-nazionali. Di questi 64, 6 Stati, peraltro membri delle Nazioni Unite, condannano l’omosessualità con la pena di morte. In altri 5 Stati, sempre appartenenti alle Nazioni Unite, la pena di morte potrebbe potenzialmente essere applicata. Tuttavia, è bene sottolineare che, anche dove queste leggi esistono ma non vengono applicate, contribuiscono ad alimentare i casi di molestie, stigmatizzazione e violenza contro i soggetti appartenenti alla comunità LGBTQIA+. 

In Europa l’ultimo Paese a cancellare il “crimine dell’omosessualità” è stato Cipro del Nord, nel 2014, diventando così il primo continente al mondo a non avere più alcun Paese provvisto di leggi criminalizzanti l’omosessualità. 

In Italia, grazie al nostro codice penale – il cosiddetto Codice Zanardelli -, l’omosessualità fu decriminalizzata nel 1889. In questo l’Italia fu tra i primi Paesi europei. E’ necessaria, tuttavia, l’introduzione di una disciplina, più al passo coi tempi (quale poteva essere il DDL Zan), che porti alla specifica penalizzazione dei comportamenti discriminatori nei confronti delle persone LGBTQIA+.

Maria Cecilia Castellazzi,  Trainee Lawyer

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