Salute sessuale e servizi di prevenzione, cura e assistenza in Italia

Arcigay, all’interno del progetto Healthy Peer, ha realizzato una mappatura dei servizi di prevenzione, cura e assistenza nell’ambito della salute sessuale in 31 città italiane.

“Il progetto ha fatto emergere una situazione problematica. Alcuni servizi specifici, ad esempio in ambito PREP, sono poco istituzionalizzati o del tutto assenti”, così si è espressa Ilenia Pennini, responsabile Salute della segreteria nazionale di Arcigay. 

Nonostante in tutte le città mappate, eccetto Siena, vi sia almeno un presidio/ambulatorio dedicato all’HIV, con accesso quasi sempre gratuito, anonimo e diretto, più difficile è che questo sportello sia affiancato da un servizio di counseling pre e post test, fondamentale per aiutare le persone a capire quali sono i comportamenti a rischio e a sostenerle in caso di diagnosi positiva.

In tutte le città sono previsti presidi sanitari che prendono in carico persone con l’HIV. In 11 città su 31, invece, mancano i servizi di screening gratuiti per infezioni sessualmente trasmesse diverse dall’HIV.

Sulla base dei dati del Ministero della Salute, diffusi in occasione della Giornata internazionale contro l’Aids del 2021, in Italia sono state quasi 5 al giorno le nuove diagnosi di HIV che, in molti casi, sono state scoperte in ritardo, cioè quando già si erano manifestati i sintomi della malattia.

Nonostante questo, la PREP, Profilassi Pre-Esposizione per Prevenire l’HIV (che consiste nell’assumere una combinazione di farmaci attivi contro HIV prima dei rapporti sessuali), non è accessibile dappertutto. Dal monitoraggio risulta che 9 città su 31 non hanno uno sportello PREP: ciò significa che le persone sono costrette a spostarsi in altre città per potervi accedere.

Firenze, Latina, Lecce, Roma, Verona, Venezia e Milano hanno più di uno sportello dedicato, ma solo Milano ha attivato la sperimentazione della somministrazione gratuita.

«Favorire l’accesso alla PREP in gratuità o a prezzi ridotti a tante persone è uno degli strumenti che in altri Stati sta portando a un’enorme riduzione delle nuove diagnosi da HIV; implementare questo strumento in ogni parte d’Italia porterebbe un enorme beneficio in termini di salute pubblica», dichiara Pennini.

Maria Cecilia Castellazzi, Trainee Lawyer

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