Svolta significativa per le mamme gay di Padova: la Procura si allinea alla questione di incostituzionalità

Una svolta cruciale ha caratterizzato il primo ciclo di udienze presso il Tribunale civile di Padova, riguardante la contestazione degli atti di nascita dei figli di coppie omogenitoriali. La decisione più rilevante emersa è il cambiamento di posizione della Procura, che ora aderisce alla questione di incostituzionalità e suggerisce che la Corte Costituzionale esamini la questione.

Le 33 opposizioni riguardano la trascrizione dei certificati di nascita dei bambini con due madri, registrati con il loro doppio cognome, avvenuta a partire dal 2017 presso il Comune di Padova. Questo fatto ha portato al processo attraverso cui il Tribunale dovrà valutare se accogliere o respingere tali opposizioni.

Le coppie omogenitoriali, che il giorno della prima udienza hanno effettuato un nuovo sit-in di protesta davanti al palazzo di giustizia, non erano ottimiste riguardo all’esito dell’udienza. Da giorni hanno scambiato pareri giuridici tra di loro, alcuni dei quali prospettano l’istituto dell’affido come possibile soluzione per evitare che i bambini rimangano privi di tutela in caso di accoglimento delle opposizioni.

Tra i documenti depositati agli atti dai giudici tutelari cui si è rivolto il Tribunale, uno evidenzia che, in mancanza di intervento legislativo, il procedimento di adozione in casi particolari rappresenta al momento l’unico istituto nell’ordinamento per riconoscere al minore lo status di figlio del genitore intenzionale.

Nonostante le prese di posizione precedentemente espresse dal movimento delle mamme Arcobaleno, che sosteneva il riconoscimento di un atto anagrafico che includesse i cognomi di entrambe le mamme, l’esito delle prime quattro udienze ha riacceso la fiducia delle coppie gay di Padova.

L’avvocata Susanna Lollini, difendendo alcune delle coppie coinvolte, ha dichiarato che i giudici hanno dimostrato grande interesse nei confronti della questione dell’inammissibilità di tali procedure, indicando che la Procura ha modificato la propria posizione aderendo alla questione di incostituzionalità, sollevata dagli avvocati delle coppie di madri.

Adesso spetta al Tribunale valutare se sollevare la questione di legittimità costituzionale e chiedere alla Corte costituzionale di esaminare se l’esclusione delle coppie di donne dalle norme sul riconoscimento dei figli nati con fecondazione eterologa violi i loro diritti e quelli dei loro figli.

Questo passaggio cruciale potrebbe delineare il futuro delle coppie omogenitoriali a Padova e, potenzialmente, gettare nuova luce sulla questione a livello nazionale. Le udienze sono previste sino alla fine di dicembre, mentre il caso attira l’attenzione di molti sostenitori dei diritti LGBTQI+ e politici, che considerano essenziale affrontare questa questione secondo principi di uguaglianza e diritti fondamentali.

Cynthia Cortés Castillo, Digital Marketing Executive

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